Abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Sindacato Generale di Base-SGB che al Policlinico S.Orsola in alcuni reparti di specialistica sono stati assegnati posti Covid.
Riteniamo quanto meno pericoloso, per la salute dei cittadini che ricorrono alle cure ospedaliere, l’uso promiscuo in reparti che trattano pazienti fragili come quello di cardiologia.
Ci chiediamo se l’attuale amministrazione cittadina, l’assessore regionale Donini e il sindaco – massima autorità sanitaria – intendano chiedere conto delle motivazioni che hanno portato a chiudere il padiglione 25, che era interamente adibito ad accogliere pazienti che contraevano il virus , e a distribuire a vari reparti pazienti infetti, con grave disagio per le lavoratrici e i lavoratori sanitari, con l’alto rischio di far contrarre la malattia a pazienti “fragili”.
A tre anni dall’inizio della pandemia non si è ancora deciso di sviluppare la Sanità di prossimità territoriale.
Non si è deciso di incrementare il personale sanitario con un piano di assunzioni.
Non si è deciso di iniziare un piano di formazione del personale sanitario che coinvolga l’Università e che tolga il numero chiuso alle facoltà di medicina.
Si sono tenuti in disparte i cittadini dalla partecipazione democratica sul futuro della Sanità Pubblica.
Al contrario abbiamo assistito all’incremento delle spese sanitarie, quasi sempre legate agli aumenti degli stipendi dei dirigenti così come delle ore straordinarie del personale, all’utilizzo della sanità privata – con esborso di denaro pubblico – per sopperire ai tagli della Sanità Pubblica sancendone di fatto la privatizzazione.
Abbiamo un’idea completamente diversa da coloro che oggi hanno in mano le redini del potere.
Vogliamo una Sanità Pubblica che sia staccata dalle logiche aziendali del profitto capitalistico sul corpo dei cittadini e sullo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori.
Vogliamo il coinvolgimento democratico degli operatori sanitari e dei cittadini nelle scelte delle politiche sanitarie.
Vogliamo una Sanità Pubblica strutturata in modo diverso, decentrata sul territorio che veda l’ospedalizzazione come extrema ratio.
Sinistra Unita per Bologna porterà queste istanze nelle istituzioni cittadine. Ci impegneremo a lanciare una campagna in difesa della Sanità Pubblica, per aprire un percorso democratico che veda la partecipazione di cittadini, operatori sanitari, forze politiche e sociali, per non lasciare ad altri le scelte che si compiono sui nostri corpi.
Il Coordinamento di Sinistra Unita per Bologna