Sinistra unita per Bologna aderisce al presidio sotto la sede della Regione Emilia-Romagna promosso dal Coordinamento regionale del Movimento per l’acqua pubblica e della Rete regionale Emergenza Climatica e Ambientale per domani, mercoledì 3 novembre alle ore 14.30, per protestare contro la vergognosa decisione dell’assemblea legislativa di prorogare gli affidamenti ai privati del servizio idrico in regione fino alla fine del 2027.
Alla fine di quest’anno scade la concessione del servizio idrico nella provincia di Bologna, alla fine del 2023 a Forlì-Cesena e Ravenna, alla fine del 2024 a Ferrara e Modena. Poteva esserci l’occasione per aprire concretamente il percorso verso una reale ripubblicizzazione dei servizi idrici, invece si assicura alle due grandi multiutilities quotate in borsa, Hera e Iren, la continuità della gestione fino al 2027.
Si tratta di una scelta gravissima che ancora una volta tradisce il referendum per l’acqua pubblica e i beni comuni del 2011. Una scelta assunta senza alcun dibattito pubblico e nascosta in un emendamento alla legge regionale “Misure urgenti a sostegno del sistema economico ed altri interventi per la modifica dell’ordinamento regionale”.
Questa legge e questo emendamento sono stati votati dall’intera maggioranza che in regione Emilia-Romagna sostiene Bonaccini (compresi i “coraggiosi”…) nonché dalle forze di opposizione;
Si è così vergognosamente riprodotta l’alleanza fra Pd, M5S, Lega e Fratelli d’Italia, che a livello nazionale sostiene il governo Draghi.
Ma possibile che Elly Schlein e gli altri scudieri di sinistri di Bonaccini in Regione non riescano a incidere nemmeno su queste decisioni, dove dovrebbe semplicemente prevalere il buon senso?
Sinistra Unita per Bologna si augura pertanto che il presidio che si terrà sotto la sede dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, sia il primo passo per rilanciare la più ampia e radicale mobilitazione in difesa dell’acqua come bene comune, contro chi vuole privatizzarla e contro chi, mediante scelte politiche nefaste, nei fatti si rende complice di questa ignobile privatizzazione.