Nonostante l’attenzione mediatica sulla vicenda Marelli stia progressivamente calando, la vertenza dello stabilimento di Crevalcore è lontana dal potersi dire risolta. Lo stesso vale per le preoccupazioni legate allo stabilimento bolognese di Marelli, che attualmente conta oltre 500 dipendenti.
Proprio oggi si riaprono i tavoli di trattative al Ministero, e pensiamo che sia fondamentale mantenere alta la solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori.
Il punto della situazione
La Magneti Marelli, fondata nel 1919, viene ceduta dal gruppo FCA al gruppo giapponese CK Holdings, a sua volta controllato dal fondo americano KKR nel 2018. L’azienda, che al momento della cessione contava poco più di 10mila dipendenti in Italia, oggi ne conta “solo” 7200. KKR ha aggirato gli accordi di cessione che la impegnavano al mantenimento dei posti di lavoro in Italia scaricando sul gruppo i debiti miliardari contratti per acquisirlo. Così facendo ha fortemente limitato gli investimenti, soprattutto quelli relativi alla transizione verso i motori elettrici. Questo ha a sua volta generato un forte calo del fatturato, usato dai manager Marelli per giustificare la chiusura dello stabilimento di Crevalcore (che conta 229 dipendenti) annunciata a metà settembre. In seguito all’immediata mobilitazione de* dipendenti e dei sindacati, si è ottenuta la sospensione della chiusura dello stabilimento e si sono aperti i tavoli di trattative. La situazione, tuttavia, resta preoccupante. Da una parte, la procedura di chiusura è stata sospesa, ma non ritirata come richiesto da sindacati e Regione. Dall’altra, l’atteggiamento dell’azienda solleva preoccupazioni anche per il futuro dello stabilimento bolognese di via Timavo, che attualmente impiega oltre 500 dipendenti.
L’impegno di Sinistra Unita
Sinistra Unita ha preso parte alle mobilitazioni a sostegno di lavoratrici e lavoratori, mentre i nostri consiglieri portavano la questione nei Consigli di Quartiere. In particolare, il nostro consigliere Michele Terra ha ottenuto l’approvazione di un OdG al quartiere Porto Saragozza che esprime solidarietà a lavoratrici e lavoratori dello stabilimento di Crevalcore e chiede a Governo, Regione Emilia-Romagna, Comune e Città Metropolitana di Bologna di impegnarsi affinché sia garantita la continuità produttiva del sito di Crevalcore, come di tutti gli stabilimenti Marelli, tramite un adeguato piano industriale.
Inoltre, lo stesso OdG impegna anche il Presidente del Quartiere a comunicare al Consiglio lo stato dei lavori di Bonifica nei pressi allo stabilimento di via Timavo. Attualmente, infatti, ci aspettiamo la chiusura della bonifica per l’enorme sversamento di idrocarburi causato dallo stabilimento Marelli.
Lottiamo per i diritti di lavoratrici e lavoratori, contro un sistema produttivo che consuma e inquina i territori per poi abbandonarli, impoveriti e svuotati.