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DORA PALUMBO

sindaca

Aprire nuove sale pubbliche alle realtà che animano la città: approvato l’Odg di Sinistra Unita

Il consiglio del Quartiere Porto-Saragozza si impegna a creare nuovi spazi pubblici nel quartiere e nel centro storico

Il consiglio del Quartiere Porto-Saragozza ha approvato all’unanimità del giorno presentato ieri sera da Sinistra Unita per Bologna per creare nuovi spazi pubblici nel quartiere e nel centro storico a disposizione di associazioni, cittadini, artisti, gruppi, comitati, e realtà cittadine. Un importante risultato sulla strada dell’agevolazione della partecipazione e per il sostegno delle iniziative di base della cittadinanza.

“Negli ultimi anni – commenta il consigliere di quartiere Michele Terra, firmatario dell’ordine del giorno – si sono ridotti gli spazi pubblici all’interno del centro storico per usi temporanei come mostre, assemblee di cittadini, incontri culturali, piccoli spettacoli, ed iniziative pubbliche. Fino a qualche anno fa erano utilizzabili da tutti sale come quella del Silenzio in vicolo Bolognetti o la Cenerini in via Pietralata, o addirittura un salone di Palazzo dei Notai, tutte oggi destinate ad altri usi. Restano solo gli spazi del quartiere Santo Stefano al Baraccano, insufficienti alle necessità, mentre gli spazi di Palazzo D’Accursio hanno costi difficilmente sostenibili per chi non dispone di grandi budget. Nello stesso Quartiere Porto-Saragozza l’unica disponibilità è quella della sala consiliare di Via dello Scalo, piccola e non adatta a tutti gli scopi”

Grazie all’approvazione all’unanimità dell’Odg presentato da Terra, Sinistra Unita per Bologna ha portato all’attenzione dell’amministrazione un problema non più rinviabile: molte sono le associazioni, gli artisti o i gruppi spontanei che necessitano di spazi anche solo per usi saltuari e che non si possono permettere di spendere grandi cifre. Una città inclusiva deve tenere conto soprattutto di queste esigenze, e garantire la presenza di spazi economicamente e fisicamente accessibili per tuttə. L’attuale carenza di sale pubbliche non solo presenta una questione di ingiustizia sociale, in quanto favorisce l’esistenza delle grandi organizzazioni e delle imprese con fini di lucro a discapito delle realtà più piccole, ma non fa giustizia al fermento culturale e artistico che da sempre caratterizza questa città.

“Ovviamente – commenta ancora Terra – l’approvazione dell’odg è solo un primo passo, e non basta da sola a risolvere la situazione. Starà a noi e al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati premere e collaborare affinché si trovino soluzioni in tempi ragionevolmente brevi.”